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La gelosia non è un male: il vero motivo per cui la proviamo

  • Immagine del redattore: Marco Devastato
    Marco Devastato
  • 13 nov
  • Tempo di lettura: 3 min

C’è sempre un fondo di paura nella gelosia relazionale, ma anche un richiamo alla nostra umanità più profonda. Ogni volta che amiamo, ci esponiamo: ci apriamo, ci rendiamo vulnerabili. È proprio in questa apertura che nasce la tensione tra amore e timore di perdere.


Il confine sottile tra amore e possesso

gelosia, amore e possesso

Aldo Carotenuto scriveva che «amare significa accettare la possibilità di perdere». In questa frase si raccoglie l’essenza di ogni legame autentico: amare implica rischio, esporsi all’incertezza, accettare che l’altro è libero.


La gelosia non è soltanto un sintomo di insicurezza: è un’emozione che parla del nostro bisogno di essere scelti, del timore di non essere abbastanza, della paura di poter perdere ciò che ci fa sentire vivi.


La gelosia è un segnale della nostra richiesta di riconoscimento e appartenenza.

Integrare la gelosia senza reprimerla

Molte persone cercano di combattere o nascondere la gelosia, perché sentono che si tratta di un sentimento sbagliato, a volte ingiustificato. Ma soffocare un’emozione non la dissolve: invece, la spinge a trasformarsi in tensione, volontà di controllare il proprio partner, con conseguente distacco affettivo.


Accogliere la gelosia significa ascoltare la parte di noi che teme di essere esclusa. Significa riconoscere un bisogno di sicurezza che merita attenzione.

Solo così può diventare un’occasione di crescita: un invito a dialogare con le proprie fragilità, imparare la fiducia, lasciare spazio all’altro senza smettere di restare connessi con se stessi.


L’amore come scelta libera

gelosia e relazioni di coppia

Amare davvero significa accettare che l’altro resti accanto a noi per scelta, non per obbligo, che ci ami nella nostra imperfezione, e non perché siamo il meglio che si possa desiderare.


Quando la persona a cui siamo sentimentalmente legati non si sente libero, perché percepisce il nostro bisogno, la nostra paura, la nostra richiesta di rassicurazione, allora l’amore perde spontaneità. Ogni gesto nato per non ferirci o non deluderci smette di essere autentico.


Non c’è amore senza libertà. Ogni essere umano ha bisogno di ascoltare se stesso e potersi scegliere, giorno dopo giorno, senza sentirsi prigioniero delle aspettative altrui.


Spesso cresciamo imparando a rispondere ai bisogni degli altri per sentirci amati. Ma la verità è che l’amore maturo nasce quando impariamo a restare fedeli a noi stessi, e permettiamo all’altro di fare lo stesso.

Accogliere la paura per poter amare

gelosia e fiducia

Per superare la sofferenza che nasce dalla gelosia nella coppia, dobbiamo imparare a prenderci cura della paura da cui nasce. Ascoltarla, accudirla, riconoscerla come parte viva della nostra storia emotiva.


Se si accolgono le debolezze del nostro partner, la coppia può evolvere e maturare insieme. È un cammino che richiede tempo, delicatezza, e spesso uno spazio sicuro in cui esplorare queste emozioni.


La psicoterapia individuale o di coppia può offrire esattamente questo: un luogo dove comprendere la radice delle nostre paure, imparare a sostenerle e costruire relazioni più libere e autentiche.


Sceglierci nella verità

Amare nella libertà non significa distacco, ma fiducia. Significa sapere che chi ci è accanto lo è per desiderio, non per dovere. Significa poter dire:“Rimani, se è ciò che vuoi davvero.”


Solo così la gelosia smette di imprigionarci e diventa una porta aperta verso una relazione più consapevole, viva e vera.


Conclusione

La gelosia non è un male: è un’emozione che ci parla, che ci mostra dove siamo fragili, dove possiamo crescere.

Accettare che la persona amata manifesti il bisogno di un confronto significa aprire lo spazio per un amore meno controllante e più maturo, meno incatenato e più vivo.


Se stai attraversando un momento di gelosia o insicurezza e vuoi capire come trasformarla in fiducia, scrivici su WhatsApp per entrare in contatto coi professionisti di Renaissance Clinic.


Fonti bibliografiche essenziali

  • Carotenuto, A. (1980). Amare tradire. Quasi un’apologia del tradimento. Bompiani.

  • Fromm, E. (1956). L’arte di amare. Mondadori.

  • Rogers, C. (1961). On Becoming a Person. Houghton Mifflin.

  • Bowlby, J. (1988). A Secure Base: Parent-Child Attachment and Healthy Human Development. Basic Books

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